NOCCIOLO Pic-s-w.jpg (36773 byte)    Il Nocciolo è un arbusto a fioritura precocissima (dicembre-marzo).I fiori maschili riuniti a decine in amenti penzolanti, compaiono già nell'autunno precedente e trascorrono chiusi e compatti l'inizio dell'inverno, ma sono prontissimi ad aprirsi non appena le giornate, a fine gennaio, tendono decisamente ad allungarsi.
I fiori femminili, invece, sono assai meno appariscenti e compaiono verso l'apice dei rametti assumendo una forma simile a piccole gemme. Fioriscono anch'essi negli stessi giorni, sono di colore rosso-porpora e di dimensioni, inizialmente, minuscole. Captato il polline e fecondati, s'ingrossano e formano il frutto. L'involucro della nocciola, foggiato ad elmo, sembra sia quello che abbia ispirato Carlo Linneo nel dettare il primo dei due termini scientifici che contraddistinguono questa specie (Corylus, dal greco "korys" che significa elmo). Alberello o arbusto a foglia caduca, il Nocciolo è distribuito in quasi tutta Europa ed è presente in Italia in tutta la penisola (fuorché nelle Puglie meridionali ed in parte della Sicilia e della Sardegna).Si può incontrare in pianura, in collina ed in montagna
Pic00016-s.jpg (13683 byte)ed ovunque colonizza largamente siepi e boschetti. E' indifferente alla natura del terreno e mostra una forte adattabilità. Accanto all'entità tipica e spontanea un po' ovunque (Corylus avellana), ne esistono alcune varietà a nocciole più grandi (favorite quindi per la produzione) che sono state selezionate, molti anni or sono, in diverse regioni d'Italia. Si possono ricordare, ad esempio, la "Tonda delle Langhe", la "Tonda romana", la "Tardiva dell'Avellinese", la "Nocella di S. Giovanni" e la "Napoletana".Nei giardini, invece, sono stati introdotti alcuni cultivar a buon effetto ornamentale come la forma "Aurea" (con foglie giallo-chiaro) o la "Contorta" (a rami attorcigliati e serpeggianti). In questi ultimi decenni, sempre per cercare nuovi Noccioli per abbellimento, sono state introdotte le specie Corylus colurna e Corylus maxima dall'Europa sud-orientale e dall'Asia occidentale.
Il Nocciolo, di norma, ramifica dal basso ed assume un tipico portamento arbustivo riuscendo a formare masse cespugliose fitte e compatte. Spesso è la stessa potatura che ne accentua l'aspetto cespuglioso. I rami posseggono una corteccia brunastra o grigiastra, liscia e punteggiata da lenticelle; i rametti giovani sono coperti da una fitta peluria che poi, col passare delle settimane, tende a regredire. Le foglie sono semplici e disposte in modo alterno o irregolare; posseggono una tipica forma ovata e rotondeggiante, con margine grossolanamente dentato. Sono provviste, soprattutto nella pagina inferiore, d'una fitta peluria che, inizialmente molto morbida, tende a divenire più ispida col passare delle settimane.
nocciolo2-s.jpg (4039 byte) Il legno, elastico e non molto duro, si usava per produrre cerchi da botte, paleria leggera, bastoni e per modesti lavori d'intarsio o comunque per materiali di breve durata. Se ne faceva invece un carbone prezioso e ricercato per carboncini da disegno e per polvere pirica. Anche le foglie, nell'economia contadina, venivano usate e adibite a foraggio per capre e pecore.nocciolo5-s.jpg (3826 byte)
Le manifestazioni cliniche della pollinosi sono riscontrabili anche ad elevata distanza dalle zone ove è presente la coltivazione di nocciolo. La pollinosi presenta una precoce stagionalità, iniziando in gennaio-febbraio e protraendosi poi per un periodo compreso fra uno e due mesi. Poiché è spesso presente cross-reattività con altri pollini (betulla, ontano) non è sempre facile individuare il momento in cui terminano i sintomi attribuibili alla sensibilizzazione al nocciolo.