NOCCIOLO
Il Nocciolo è un arbusto a fioritura precocissima (dicembre-marzo).I fiori
maschili riuniti a decine in amenti penzolanti, compaiono già nell'autunno precedente e
trascorrono chiusi e compatti l'inizio dell'inverno, ma sono prontissimi ad aprirsi non
appena le giornate, a fine gennaio, tendono decisamente ad allungarsi.
I fiori femminili, invece, sono assai meno appariscenti e compaiono verso l'apice dei
rametti assumendo una forma simile a piccole gemme. Fioriscono anch'essi negli stessi
giorni, sono di colore rosso-porpora e di dimensioni, inizialmente, minuscole. Captato il
polline e fecondati, s'ingrossano e formano il frutto. L'involucro della nocciola,
foggiato ad elmo, sembra sia quello che abbia ispirato Carlo Linneo nel dettare il primo
dei due termini scientifici che contraddistinguono questa specie (Corylus, dal greco
"korys" che significa elmo). Alberello o arbusto a foglia caduca, il Nocciolo è
distribuito in quasi tutta Europa ed è presente in Italia in tutta la penisola (fuorché
nelle Puglie meridionali ed in parte della Sicilia e della Sardegna).Si può incontrare in
pianura, in collina ed in montagna ed ovunque colonizza largamente siepi
e boschetti. E' indifferente alla natura del terreno e mostra una forte adattabilità.
Accanto all'entità tipica e spontanea un po' ovunque (Corylus avellana), ne esistono
alcune varietà a nocciole più grandi (favorite quindi per la produzione) che sono state
selezionate, molti anni or sono, in diverse regioni d'Italia. Si possono ricordare, ad
esempio, la "Tonda delle Langhe", la "Tonda romana", la "Tardiva
dell'Avellinese", la "Nocella di S. Giovanni" e la
"Napoletana".Nei giardini, invece, sono stati introdotti alcuni cultivar a buon
effetto ornamentale come la forma "Aurea" (con foglie giallo-chiaro) o la
"Contorta" (a rami attorcigliati e serpeggianti). In questi ultimi decenni,
sempre per cercare nuovi Noccioli per abbellimento, sono state introdotte le specie
Corylus colurna e Corylus maxima dall'Europa sud-orientale e dall'Asia occidentale.
Il Nocciolo, di norma, ramifica dal basso ed assume un tipico portamento arbustivo
riuscendo a formare masse cespugliose fitte e compatte. Spesso è la stessa potatura che
ne accentua l'aspetto cespuglioso. I rami posseggono una corteccia brunastra o grigiastra,
liscia e punteggiata da lenticelle; i rametti giovani sono coperti da una fitta peluria
che poi, col passare delle settimane, tende a regredire. Le foglie sono semplici e
disposte in modo alterno o irregolare; posseggono una tipica forma ovata e rotondeggiante,
con margine grossolanamente dentato. Sono provviste, soprattutto nella pagina inferiore,
d'una fitta peluria che, inizialmente molto morbida, tende a divenire più ispida col
passare delle settimane. Il legno, elastico e non molto duro,
si usava per produrre cerchi da botte, paleria leggera, bastoni e per modesti lavori
d'intarsio o comunque per materiali di breve durata. Se ne faceva invece un carbone
prezioso e ricercato per carboncini da disegno e per polvere pirica. Anche le foglie,
nell'economia contadina, venivano usate e adibite a foraggio per capre e pecore.
Le manifestazioni cliniche della pollinosi sono riscontrabili anche ad elevata distanza
dalle zone ove è presente la coltivazione di nocciolo. La pollinosi presenta una precoce
stagionalità, iniziando in gennaio-febbraio e protraendosi poi per un periodo compreso
fra uno e due mesi. Poiché è spesso presente cross-reattività con altri pollini
(betulla, ontano) non è sempre facile individuare il momento in cui terminano i sintomi
attribuibili alla sensibilizzazione al nocciolo.