SITUAZIONE AEROBIOLOGICA DELLA PROVINCIA DI BELLUNO

Da oltre 15 anni la sorveglianza sui pollini allergenici è condotta anche a Belluno, dove è attiva, da febbraio a settembre, una stazione di rilevamento. Si tratta di un campionatore volumetrico modello Burkard, a testata settimanale, posto sul tetto dell'Ospedale, e gestito dalla U.O.A. di Pneumologia, Servizio di Allergologia respiratoria dell'ULSS 1 (Ospedale, viale Europa 32100 Belluno. Tel 0437.216366, fax 0437.216399) in collaborazione, a partire dal 2001, con il Dipartimento Provinciale ARPAV di Belluno. Ogni settimana viene diffuso alla stampa e via Internet il bollettino dei pollini.

I rilievi di questi anni, uniti allo studio dei pazienti, hanno consentito di individuare due principali forme di pollinosi in provincia:

-precoci (da febbraio a maggio) da sensibilizzazione a piante arboree tra le quali prevalgono nocciolo, betulla, ontano;

-primaverili - estive (da maggio a settembre), di gran lunga le più frequenti, da sensibilizzazione a graminacee e, in misura modesta, alle compositae e alla parietaria.

Le graminacee comprendono varie specie coltivate (frumento, granoturco, segale, orzo, ecc.) o spontanee (gramigna, loglio, ecc.) presenti nei terreni coltivati, nei prati e nei pascoli. A queste va attribuita la maggiore responsabilità delle pollinosi della nostra zona (74 %)

Dai rilevamenti effettuati negli anni questi pollini sono distribuiti dalla fine di aprile a tutto agosto. Il periodo di massima concentrazione è in maggio con qualche punta in giugno e luglio.

La parietaria è una pianta erbacea che cresce soprattutto lungo i muri e in ambiente arido e sassoso, molto diffusa in vari paesi europei ed extraeuropei, ma soprattutto in quelli mediterranei. Il periodo di massima fioritura è, in provincia, nei mesi di luglio, agosto e settembre. Non riveste però grande importanza come causa di malattie allergiche.

Le composite, essenzialmente assenzio e assenzio selvatico, sono piante erbacee a estensione piuttosto limitata nel Bellunese, a fioritura estivo autunnale. Nella nostra zona si raggiungono concentrazioni polliniche atmosferiche in grado di indurre reazioni allergiche soltanto nel mese di agosto.

Per quanto riguarda le specie arboree sono da noi di maggiore interesse allergologico betulla, nocciolo, ontano.

La pollinosi da betullacee, molto frequente nelle nazioni nord europee, è attualmente aumentata anche in Italia e nelle nostre zone a causa dei più estesi insediamenti di queste piante anche per motivi ornamentali (soprattutto la Betula alba viene largamente utilizzata nei giardini). In associazione con il nocciolo (Corylus avellana) e l'ontano (Alnus) la betulla rappresenta, in provincia, la seconda causa di pollinosi.

I pollini del nocciolo compaiono nell'atmosfera bellunese assai precocemente (febbraio) seguiti da quelli di ontano e betulla, presenti con alte concentrazioni fino a tutto maggio.

Ma l'aria primaverile nella nostra provincia, come documentano i rilievi di questi anni, pullula di un'infinità di altri pollini, per fortuna di minore o nessuna importanza per l'allergologo.

Da marzo a maggio sono presenti le salicacee, subito incalzate dalle fagacee (aprile, maggio).

Dalla metà di aprile alla fine di maggio particolarmente elevata risulta essere l'aerodispersione dei pollini di conifere. Non si tratta di elementi allergenici, ma la loro presenza, con una certa ciclicità, si fa spesso notare, nelle abetaie e nelle pinete, con quella pioggia dorata che ricopre il suolo. (In Svezia c'è chi ha calcolato che le foreste di conifere producono all'anno circa 75 mila tonnellate di polline).